Inghilterra


Il dolce suono dell'Inghilterra medievale


E seu sai ren dir ni faire,
ilh n’ajal grat, que sciensa
m’a donat, et conoissensa,
per qu’eu suis gais e chantaire…

E s’io nulla so dire né fare,
a lei son grato, ché scienza
m’ha donato, e conoscenza,
per ch’io son gaio e cantore…

Così cantava Peire Vidal pensando ad Eleonora d’Aquitaniauna delle donne più famose, intelligenti e ambite del periodo medievale.
E’ il 18 maggio del 1152, la Natura si risveglia dall’inverno, distese di boschi e prati incontaminati, che noi moderni a fatica possiamo immaginare, tornano a colorarsi di verde. 
In questo giorno di primavera, Eleonora D’Aquitania ed Enrico II Plantageneto si sposano, dando vita ad un regno dalle proporzioni enormi e dalla potenza incontrastabile.
Eleonora d’Aquitania aveva visto la guerra partecipando alla seconda crociata con il suo primo marito, Luigi VII re di Francia. Nipote di Guglielmo IX d'Aquitania, che ha la fama di essere stato il primo dei trovatori, Eleonora era una letterata oltre che una grande mecenate, Jaufré Rudel era solo uno dei tanti trovatori presenti nel suo seguito durante la crociata oltremare e molti dei più grandi poeti e cantori del suo tempo, la cui fama è giunta fino ai nostri giorni, frequentavano la sua fastosa corte.
Eleonora ogni primavera riceveva nel suo feudo a Poitiers cantori francesi, tedeschi ed italiani, oltre ai suoi numerosi figli e figlie, tra i quali Riccardo Cuor di Leone, Giovanni Senza Terra e Maria di Champagne, la stessa donna che fu prorettrice di Chrétien de Troyes alla quale lui dedicò il suo romanzo “Lancillotto, il cavaliere della Carretta” e con la quale la madre Eleonora aveva fondato un circolo letterario.
In uno di questi incontri di primavera, il trovatore Bertrand de Born le dedicò un canto in cui giurava che lo stesso Tristano non aveva patito tanto per amore di Isotta, quanto lui ne provava per lei, la bella regina Eleonora.
Eleonora d’Aquitania tentò di portare la musica e la cultura dell’amor cortese, che ormai fioriva in Francia e in Italia, nelle lontane terre inglesi del marito con il quale non aveva certo un grande rapporto, considerando che sostenne fino alla fine la ribellione dei loro figli verso il padre, che a sua volta la imprigionò in una torre temendo la sua pericolosità e la sua influenza nelle corti europee.

Proprio come il loro tempestoso rapporto, la musica di Francia ed Inghilterra non riuscirono mai del tutto ad unirsi in uno stile simile a quello che si poteva trovare in Francia, in Italia e successivamente in Germania. Il popolo inglese era molto attaccato alle proprie tradizioni che non davano particolare importanza alle fonti scritte; scop e gleeman, i menestrelli vagabondi inglesi, erano più simili nello stile di vita e nelle loro canzoni ai nordici skald
Dopo il matrimonio di Enrico II ed Eleonora D’Aquitania vennero fatti dei tentativi di introdurre la canzone trobadorica in Inghilterra, Eleonora condusse spesso alla corte inglese i suoi numerosi e celebri menestrelli, tra i quali ci fu anche il trovatore Bernart de Ventadorn, ma nonostante ciò in Inghilterra la musica trobadorica non fiorì mai del tutto e quasi nessuna delle antiche canzoni inglesi rivela un’influenza francese. 

La maggior parte delle fonti musicali inglesi del medioevo giunte fino a noi sono state scritte e tramandate da uomini legati alla chiesa, per questo hanno spesso come tematica predominante la spiritualità, si pensi ad esempio alle Carmina Cantabrigensis.

L’ensemble Belladonna ha raccolto e riportato in vita parte della musica medievale inglese a noi pervenuta dal XI, XII e XV secolo, inserendole all’interno della loro opera: "Melodious Melancholye, The sweet sounds of medieval England - Les doux sons de l'Angleterre médiévale."
Brani tutt’ora celebri nella cultura popolare come “Miri it is while sumer ilast”, “Bryd on the brere” e “Abide, I hope it be the best” tornano in vita grazie all’opera di ricerca dell’ensamble Belladonna e ci permettono, grazie alle loro melodie, di poter ascoltare trasversalmente anche la musica che non è riuscita ad arrivare fino a noi, causa la forte tradizione orale che in passato ha contraddistinto la cultura inglese e nord europea. 

Nel video ho inserito anche “The prisoner’s song” nella versione dell’ensemble Musica Reservata. Questa canzone monodica, ovvero con una singola melodia eseguita da uno o più elementi, risale al XIII secolo e fu rilegata insieme ad un codice notarile a Londra. La sua particolarità è quella di essere stata scritta con un testo francese sovrapposto all’inglese, una rara testimonianza di contatto tra le culture musicali dei paesi di Eleonora d’Aquitania ed Enrico II Plantageneto.


The sweet sound of medieval England




Ensemble: Belladonna
CD: Melodious Melancholye
The sweet sound of medieval England - Les doux sons de L'Angleterre Médiévale.


Tutti i diritti riservati ai musicisti dell'ensemble Belladonna, il video ha il solo scopo di diffondere la bellezza della musica nel medioevo.

Per l'acquisto di Melodious Melancholye: ASINA MUSIC / RAUM KLANG Records 





Anon., ca 1265
Worldes blis ne last no throwe

Anon., 13th c.
Hevene quene (Instr.)

Anon., ca 1225
Miri it is while sumer ilast

Anon., ca 1270
Ar ne kuth ich sorghe non

Anon., ca 1300
Bryd one breere

Anon., end 13th c.
Dou way Robin / Sancta mater gracie

Anon., early 15th c.
Wel wer hym that wyst

Anon., early 15th c.
Abide, I hope it be the best

Anon., early 15th c.
Plus penser que dire

Anon., early 15th c.
Alas, departynge is ground of woo

Walter Frye
Alas, alas is my chief song
So ys emprentid

Robertus de Anglia
O fallaze e ria Fortuna

John Bedyngham (Bedingham)
Agwillare

Anon., end 15th c.
My woeful heart

Anon., early 15th c.
Lullay lullow


Ensemble: Musica Reservata

CD: Medieval Music & Songs Of The Troubadors. 

Per acquistare l'opera: Musica Reservata

Tutti i diritti riservati ai musicisti dell'ensemble Musica Reservata, il video ha il solo scopo di diffondere la bellezza della musica nel medioevo. 

Anon. XIII Sec.

The prisoner’s song - Ensemble Musica Reservata