Ildegarda di Bingen



Ildegarda di Bingen e la musica dell'estasi


Ildegarda di Bingen è una donna che nel medioevo scrisse moltissimo: filosofa, poetessa e studiosa di scienze naturali, insegnante per molti uomini e donne, consigliò importanti personaggi politici del suo tempo come papi e re inoltre predicò pubblicamente, cosa rara per una donna anche ai nostri giorni, ma soprattutto compose musica meravigliosa.
Di fronte a tutto questo le persone di oggi hanno reazioni di stupore e sorpresa, sorgono domande tipo: ma come può averlo fatto nel medioevo?! 
In realtà forse la domanda giusta da porsi è un altra; ma se il medioevo non fosse davvero come viene raccontato?

Siamo nel 1098, all’inizio del XI secolo, periodo di importanti rinnovamenti per la storia europea, soprattutto quella che riguarda il mondo culturale femminile. 
Il culto mariano inizia a raccogliere sempre più fedeli, la poesia trobadorica e l’amor cortese innalzano la figura femminile a livelli divini, inoltre non è strano trovare donne che occupano posti di potere in città e nelle campagne. 
Eleonora d’Aquitania era regina di due regni e mecenate dei più grandi trovatori dei suoi giorni, sua figlia Maria di Champagne ha protetto nella sua corte Chretien de Troyes, che a lei ha dedicato alcuni tra i romanzi che successivamente lo hanno reso uno dei più celebri letterati del medioevo; Eloisa, badessa oltre che amante di Pietro Abelardo, il maggiore tra i maestri del tempo, fu letterata e scrittrice, definita da Pietro il Venerabile “celebre per erudizione”. La Comntessa de Dia e Maria di Francia erano torbairitz affermate e rispettate e questi sono solo pochi esempi celebri, ma chissà quante altre nobildonne, artiste e figure femminili di spicco si sono perse nelle pieghe del tempo.
Herrade di Landsberg, badessa e scrittrice, in questo secolo da vita all’opera “Hortus Deliciarum”, un meraviglioso manoscritto miniato considerato la prima enciclopedia pubblicata da una donna. In una delle immagini da lei disegnate vengono raffigurate le sette arti dominate da Filosofia, madre di tutte le altre tra le quali Musica, una giovane fanciulla, circondata da strumenti musicali, e dice: “Io sono Musica, insegno un’arte vasta e varia“.
Le Arti nell' Hortus Deliciarum
Come Musica, anche Ildegarda è giovane, anzi giovanissima, quando viene mandata in monastero. Nel secolo di Ildegarda i monasteri sono centri culturali dove le grandi menti d’Europa si ritirano per studiare e dedicarsi interamente ai libri ed alla fede. Lei, ultima di dieci figli e di salute cagionevole, viene indirizzata fin da subito alla vita monastica. Le monache erano persone provenienti da famiglie influenti, gli interessi politici erano presenti nei monasteri così come nelle corti e gli affari si stringevano anche in questi luoghi.
Ildegarda viene educata dalla nobildonna aristocratica Jutta di Sponhiem, gli studi in quegli anni erano paragonabili ai cinque anni liceali di oggi; si studiavano il latino, le scienze naturali, l’astronomia e la geometria, la retorica, la grammatica, l’aritmetica ed ovviamente, la musica. 
Ildegarda nei suoi scritti sosterrà che il canto è un’esigenza imprescindibile dell’esistenza umana, scriverà che la musica può essere slegata dai trattati e dalle speculazioni matematiche e scolastiche, riconducendola ad una matrice culturale diversa; mistica, spirituale, addirittura visionaria. Sono proprio le sue visioni a permetterle di realizzare parte delle sue splendide opere musicali.
In un frammento autobiografico scrive: 

… produssi anche parole e musiche di inni in lode di Dio e dei santi senza che nessuno me lo avesse insegnato, e li cantai, pur non avendo mai imparato a leggere la musica né a cantare.” 

Ildegarda sosteneva che fin da bambina avesse visioni di origine divina, ma solo all’età di quarant’anni, quando finalmente divenne badessa del convento, chiese il permesso renderle pubbliche inserendole nelle sue opere. Il permesso le fu negato, ma quando lei asserì che questi scritti avrebbero portato un gran numero di pellegrini e donazioni al monastero, l’abate ci ripensò e le diede il permesso di pubblicare il suo libro profetico “Sci vias” (Conosci le vie), dove vengono riportate le liriche delle sue canzoni riconducendone l’origine alla musica celeste.

“E poi vidi un’aria luminosissima, nella quale ascoltai, in tutti i significati che abbiamo detto e in modo meraviglioso, generi diversi di musiche nelle lodi gaudiose dei cittadini celesti, che perseverano tenacemente nella via della verità.”


La sesta visione dello Scivias
raffigurante la gerarchia angelica
Ad oggi gli studiosi hanno definito le sue visioni una forma di emicrania cronica, ma nella dimensione del mondo medievale questi erano miracoli divini e con questo pensiero Ildegarda riusciva a trarre ispirazione e beneficio da queste visioni che, dalle sue descrizioni, a volte erano portatrici di pace, illuminazione e benessere anche fisico, altre volte dolorose e fonte di terribile orrore. 
Il monastero di Disibodenberg nel quale era cresciuta iniziava a starle stretto, soprattutto a causa della sua dipendenza da un’abbazia maschile. Ildegarda decide dunque di fondare un suo monastero nel quale trasferirsi con le sue monache ed il luogo scelto è Bingen. 
Viene così fondato nel 1150 il monastero di Rupertsberg, del quale non rimangono nemmeno le rovine dato che in tempi moderni sono state rimosse per lasciare il posto ad una ferrovia.
Le sue monache vestivano elegantemente ed in maniera sfarzosa; con gioielli e capelli lunghi celebravano con meravigliosi canti le liturgie. La musica di Ildegarda è raccolta nell’opera “Symphonia harmoniae caelestium revelationum”, 77 brani tra inni, responsori e sequenze e nell’opera Ordo Virturum, dove troviamo altre 82 melodie che descrivono la vittoria dell’anima sul Diavolo attraverso le Virtù.

L’Ordo Virturum è considerata la prima rappresentazione sacra del Medioevo ed è una delle opere che ascolteremo nella magnifica e monumentale interpretazione dell’ensemble tedesco Sequentia, che ha pubblicato tutta la musica prodotta da Hidegarda da Bingen inserendola in una raccolta epica di nove dischi che ho raggruppato in questo lunghissimo video contenente la musica che Ildegarda e le sue monache cantavano durante le liturgie. 
Ho associato la musica ai disegni raffiguranti le sue visioni e presenti nelle sue opere.

Ildegarda riceve una visione e la detta al suo segretario
Nessuno può dire con certezza se Ildegarda avesse davvero delle visioni divine, se queste fossero vissute da lei come tali in mancanza di qualsiasi altra interpretazione, oppure se Ildegarda fosse “semplicemente” un genio del suo tempo che avendo capito perfettamente come funzionavano le cose, ha fatto della carriera monastica la catapulta dalla quale lanciare nel mondo i suoi scritti e le sue canzoni.

Poco importa, del resto ciò che conta è la bellezza delle sue opere sopravvissute al tempo.

Riguardo allo stupore che spesso suscita l’influenza da lei raggiunta, ricordiamoci che al giorno d’oggi le donne che hanno accesso alle più alte sfere di potere politico e religioso non sono molte di più rispetto ai tempi di Ildegarda.



Ecco una serie di link utili per approfondire:
Libretto dell'opera dell'ensemble Sequentia: Testi ed immagini 
Informazioni dettagliate sullo Scivias: Scivias 
Uno dei manoscritti di Ildegarda: Visioni 


Tutti i diritti riservati all'ensemble Sequentia, il video ha il solo scopo di diffondere la bellezza della musica del medioevo.

Per aquistare l'opera: Amazon - Sequentia

Hildegard von Bingem





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