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London Manuscript • Il Manoscritto di Londra

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Il codice trecentesco di Londra   contiene un' importante raccolta italiana di canzoni del XIV secolo oltre ad un corpo di brani di danze dello stesso periodo. Di inglese ha solo il nome dovuto alla sua ubicazione in quanto nel 1876 il manoscritto venne acquistato dal British Museum. I suoi fogli sono in pergamena mentre la copertina è di cuoio molto spesso; sul dorso, fatto di legno, vi è incisa in oro la scritta: " Madrigali Ballate e Mottetti Posti in Musica ” . Sul primo foglio spicca lo stemma della famiglia dei  Medici  che lo acquistò nel XV Secolo. 88 fogli in totale più qualche pagina risalente ai secoli successivi.  A l suo interno vi sono composizioni di  Francesco Landini ,  Jacopo da Bologna ,   Bartolino da Padova ,  Lorenzo da Firenze ,  Niccolò da Perugia ,  Vincenzo da Rimini ,  Donato da Cascia ,   Gherardello da Firenze   e   Antonio Zacara da Teramo . Il codice contiene inoltre alcune delle danze medievali più belle e famose: le 8  istanpitte  Ghaetta, Chom

Riccardo Cuor di Leone ed il biondo menestrello

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Nel 1157 in Inghilterra nasce  Riccardo I , figlio di  Eleonora d’Aquitania  e  Enrico II  oltre che nipote di  Guglielmo IX , padre di tutti i trovatori. Fin da fanciullo viaggia per compiere campagne militari e grandi imprese cavalleresche, la sua carnagione era pallida, gli occhi lucenti, i capelli rossi e biondi. Altissimo, robusto ed incredibilmente affascinante; questa è la descrizione di Riccardo nell’ Itinerarium Peregrinorum et Gesta Regis Ricardi .   Insieme alla madre, Eleonora d’Aquitania, i suoi fratelli ed il re di Francia  Luigi VII , Riccardo si ribella al dominio del padre Enrico II, sperando così di poter ottenere maggior indipendenza sulle proprie terre, ma Enrico II era un vecchio leone e dopo anni di rivolte placò la ribellione, confinò Eleonora d’Aquitania nella torre di Londra e liquidò Riccardo con metà del patrimonio promessogli prima della rivolta.  Dopo questo fallimento, Riccardo si dedicò a riportare l’ordine nelle sue terre costantemente in subbuglio a cau

Amor de Lonh • Fin'amor

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"E’ meglio scambiar passion per dolore che vivere senza amore" , cantava nel XV secolo il compositore e poeta  Juan del Enzina .   Questo modo di vivere l’amore, così moderno sotto certi aspetti, è figlio della poesia trobadorica medievale. Circa nell’XI secolo, la concezione di amore si evolve dando vita a correnti artistiche destinate a cambiare non solo il mondo dell’arte, ma anche il rapporto tra uomo e donna, dove la donna diviene da puro oggetto di desiderio sessuale, con relativa esaltazione delle sue sole qualità fisiche - un classico dell’antichità - o da essere sostanzialmente peccaminoso come nella concezione cristiana dell'alto medioevo, a soggetto superiore da onorare, cui ambire in senso non solo fisico ma anche, e soprattutto, spirituale.   Una riabilitazione morale, una rivoluzione dei costumi nata dalla musica e dalla poesia di trovatori come  Raimbaut de Vaqueiras , figlio di uno squattrinato cavaliere di Provenza che, come si legge nella sua vida:   &qu

Comtessa de Dia

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Arditi cavalieri cavalcano verso i lontani territori d’oltremare, per guadagnare con la spada terre, gloria ed un posto d’onore nel regno dei cieli, governato dal signore più potente che potesse esistere.   Siamo nel XII secolo, da quella fascia di terra che oggi include il nord Italia, il sud della Francia e la parte orientale della Spagna, questi ricchi uomini d’arme partivano lasciando spesso alle loro dame il controllo amministrativo dei propri possedimenti. Queste nobildonne erano cresciute con l’obbligo di imparare l’arte del cantare, di suonare strumenti musicali e scrivere poesie. Ecco il contesto che da vita alle  trobairitz , poetesse e musiciste oltre che spesso, grazie al loro fascino ed alla loro cultura, protagoniste dei componimenti dei loro colleghi maschi, i trovatori. Nel 1130 in Provenza il nome femminile Tibors era estremamente popolare tra le dame francesi, così in uso che spesso era portato da madri e figlie, era moda che fosse così. Il medioevo, del resto, certo

Marcabru

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Marcabru, colui che abbandonò Amore Auvillar è un piccolo paese occitano che nel XII secolo era sotto il controllo di un ricco signore di nome Audric del Vilar.   Castellano e trovatore, Audric componeva canzoni e poesie ispirate alla Natura e all’amore, come erano soliti fare anche i trovatori suoi contemporanei.   Una notte venne abbandonato davanti al portone del suo castello un bambino, con sé aveva solo la disperata speranza di un futuro migliore di quello che gli sarebbe spettato, Audric lo prese con sé e lo allevò.   Pan-Perdut, lo chiamava. Lo sfamò, gli insegnò l’arte della musica e della poesia e quindi passarono gli anni, fino a che Pan-Perdut crebbe e partì dal castello di Audric per soggiornare presso quello di un famoso trovatore: Cercamon.   Pan-Perdut non era più un trovatello, era cresciuto ed anche il suo nome cambiò diventando Marcabru.   “Mi piace quando’l cielo si fa limpido e ogni uccello nel giardino gioisce nel suo proprio linguaggio; il canto sgorga dai loro be