Peire Vidal

Peire Vidal, il trovatore travestito da lupo



Peire VidalBnF - ms. 12473, fol. 27
fu un trovatore provenzale fiorito nella seconda metà del sec. XII e vissuto non oltre il 1206. Erano gli anni in cui si abbatteva sulla Provenza e sull’Occitania la piaga della crociata albigese che fu estremamente ostile alla lirica trovatorica ed al mondo della musica.
Peire Vidal fu in relazione con parecchie corti occitaniche e fu tra i primi trovatori a diffondere il gusto della lirica provenzale in molti centri del nord Italia. Egli era un grande esaltatore delle potenze marinare di Genova e Pisa. Grazie al suo bel cantare e trovar divenne grande amico del signore di Marsiglia Barral, ch'egli chiama nelle sue poesie con il senhal di "Rainiers”. Strinse rapporti con Alfonso II d'Aragona, con il marchese Bonifacio di Monferrato; personalità molto importante nel mondo dei trovatori oltre che trovatore egli stesso, poi ovviamente con la regina Eleonora d’Aquitania e sua figlia chiamata anch’essa Eleonora, con Enrico II d'Inghilterra e Riccardo Cuordileone, con Pietro II d'Aragona ed infine con Amerigo d’Ungheria, conosciuto durante i suoi lunghi e continui viaggi per l’Europa medievale.
Le sue composizioni sono uniche grazie al suo temperamento estroso e bizzarro, la sua vida e le numerose razos (biografie e spiegazioni in prosa) ci donano aneddoti estremamente interessanti, curiosi ed anche molto divertenti.
René Clemencic ed il suo consort hanno realizzato una splendida interpretazione inserita all’interno della loro opera chiamata “Troubadours” dove la voce narrante di
Yves Roquette ci racconta due fatti di vita di Peire Vidal parafrasando direttamente le fonti originali, ovvero vidas e razòs in lingua d'Oc. 
Il primo episodio riguarda uno scherzo in cui Peire Vidal travestito da lupo venne braccato dai cani di alcuni cacciatori che dopo averlo bastonato per bene lo portarono alla corte di una delle donne da lui amata di nome Loba de Pennautier. La dama si divertì molto molto quando lo riconobbe e si rese conto del bizzarro scherzo che aveva ideato per lei e la sua corte.
Il secondo episodio narrato in questa incisione invece riguarda un momento oscuro per la vita di Peire Vidal ovvero la morte del conte Raimon de Tolosa. Il trovatore si rattristò a tal punto per la morte del conte da ordinare che a lui ed a tutto il suo seguito fossero rasati i capelli e lasciati crescere barba e unghie per penitenza e che inoltre tutti i loro vestiti d’ora in avanti fossero solo di colore nero, in segno di lutto.
Riuscì ad uscire da questo stato di malessere solo grazie al suo caro amico Barral, signore di Marsiglia, che lo pregò di tornare gioioso e di scrivere ancora nuove stupende canzoni.



Peire Vidal: VIDA


Peire Vidals si fo de Tolosa, fills d’un peillicier. 2 E cantava meills d’omme del mon. E fo dels plus fols homes que mais fossen; q’el crezia que tot fos vers so que a lui plazia ni q’el volia. 4 E plus leu li avenia trobars que a nuill home del mon, et aqel que plus rics sons fetz e maiors foillias dis d’armas e d’amors e de mal dir d’autrui. 5 E fo vers q’us cavalliers de Sain Gili li taillet la lengua, per so q’el dava ad entendre e q’el era drutz de sa moiller. 6 E·N’Uc del Bauz lo fetz garir e metgar.    7 E qand fo garitz, et el s’en anet outra mar. 8 E de lai amenet una grega, qe·il fo donada per moiller en Cipre. 9 E·il fon donat ad entendre que elle era netsa de l’emperador de Constantinople, e que per lieis devia aver l’emperi per razon. 10 Dond el mes tot qant poc gazaignar a far navili, q’el crezia aver l’emperi e conquistar. 11 E fazia·is clamar emperaire e sa moiller emperairitz. 12 E pregava totas las bonas dompnas q’el vezia, e totas l’enganavan. 13 E totas vetz menava rics destriers e ricas armas e cadeirea e campolieit emperial. 14 E crezia esser dels meillors cavalliers del mon e·l plus amatz de dompnas.
De chantar m’era laissatz


Peire Vidal: Razo da De chantar m'era laissatz

…et el si amava la Loba de Pueinautier et ma dona Estefania [de Son], qu’era de Sardanha. Et aras de novel era enamoratz de ma dona Raimbauda de Biol, qu’era moiller d’En Guilem Rostanh, qu’era senher de Bioill. Bioils si es en Proensa, en la montanha que part Lombardia e Proensa. La Loba si era de Carcases, si com vos ai dic en autre loc, e Peire Vidals si se fazia apelar Lop par ela e portava armas de lop. Et en la montanha de Cabaretz si se fes cassar als pastors ab los mastis et ab los lebrers, si con hom cassa lop. E vesti una pel de lop per donar az entendre als pastors ed als cans qu’el fos lops. E li pastor ab lur cans lo casseron e·l bateron si en tal guiza, qu’el en fo portatz per mort a l’alberc de la Loba de Pueinautier. Quant ela saup que aquest era Peire Vidals, ela comenset a far gran alegreza de la folia que Peire Vidals avia faita et a rire molt, e·l maritz lo fes penre e fes lo metre en luec rescos al meils qu’el saup ni poc, e fes mandar pel metge e fes lo metgar entro tant qu’el fo gueritz.


Traduzione:

…ed egli [Peire Vidal] amava la Loba di Pennautier e madonna Stefania [di Usson], che era della Cerdagna. E ora si era di nuovo innamorato di madonna Raimbauda di Biol, che era la moglie di Guilem Rostanh, che era signore di Biol. Biol è in Provenza, sui monti che separano la Lombardia dalla Provenza. La Loba era del Carcassès, come vi ho detto altrove, e Peire Vidal per lei si faceva chiamare Lupo, e portava arme di lupo. E sulle montagne del Cabardès si fece cacciare dai pastori con i mastini e i levrieri, così come si caccia il lupo. E si mise addosso una pelle di lupo per far credere ai pastori e ai cani che egli fosse un lupo. E i pastori lo cacciarono con i loro cani e lo batterono in tal modo che fu portato come morto nella dimora della Loba di Pennautier. Quando ella seppe che questi era Peire Vidal, cominciò a mostrarsi molto divertita della follia che aveva fatto Peire Vidal e a ridere molto, e il marito lo fece prendere e portare in un luogo nascosto meglio che poté e seppe fare, e fece chiamare un medico e lo fece curare fino a quando non fu guarito.





Ensemble: Clemencic Consort 
Opera: Troubadours 


 Tutti i diritti riservati ai musicisti del Clemencic Consort. Il video ha il solo scopo di diffondere la bellezza della musica del Medioevo.




Un altro fatto legato alla folle vita di Peire Vidal riguarda la volta in cui rubò un bacio a madonna Adelaida, moglie di messer Barral, signore di Marsiglia e affezionato protettore e mecenate di Peire Vidal. 
Possedendo una fonte diretta della vicenda, e cioè la vida di Peire Vidal scritta da Uc de Saint Circ, famoso trovatore anch'egli, mi limiterò a riportarla nella traduzione di Gaetano Romagnoli, fedelissima all'originale manoscritto occitano.
Peire Vidal rubò un bacio a Madonna Adelaida e per paura della sua furia il buon trovatore scappò dalla Provenza e viaggiò nel nord Italia finchè non ricevette il suo perdono e dunque tornò felicemente in Provenza. 
Per l'occasione compose uno splendido canto del quale è giunto a noi sia il testo che la parte musicale: "Pois tornaz sui en Proensa", che vi presento nella splendida versione di Martin Best e del suo Mediaeval Ensemble. 

Buona lettura, buon divertimento e buon ascolto!

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DI Messer Peire Vidal
E COM'EGLI FURASSE UN BACIO
A MADONNA DONNA ADELAIDA
DI MARSIGLIA.

Messer Peire Vidal, siccome io vi ho
detto, s'intendea in tutte le buone donne.
e credea che tutte le volessono bene per
amore. E si s'intendea in Madonna Donna
Adelaida, mogliera di Messer Barral lo
Signore di Marsiglia, lo quale volea me-
glio a Peire Vidale che ad uomo del mondo,
per lo ricco è pronto trovare, e per le belle
follie che diceva e faceva: e chiamavansi
ambidue Rainieri, e Peire Vidal sì era
privato di corte e di camera di Messer Bar-
ral più ch’ altr’ uomo che fusse, Ora sappiate che Messer Barral
sì sapea bene che Peire Vidale s'intendea in
sua mogliera, ma tenea ciò a solazzo con
tutti quelli che ciò sapeano, e sì s'allegrava
delle follie ch'elli faceane e dicea: e la
Donna ciò prendea pure in solazzo così
come faceano tutte le altre donne in che
Peire Vidale intendea; chè ciascuna gli di-
cea piaceri, e promettea tutto ciò che gli
piacesse ed elli domandasse; ed egli era
sì savio che tutto ciò credea. E quando
Peire Vidale si corrucciava con lei, e Mes-
ser Barral ne facea adesso la pace, e gli
facea promettere ridendo tutto ciò che do-
mandava. Or venne un dì che Peire Vidal
Seppe come Messer Barral sì fosse levato
e come la donna fosse tutta sola in sua
camera, ed elli viensene al letto di Ma-
donna Donna Adelaide, e la truova
dormendo, ed agginocchiasi davanti a lei, e
le fugge un bacio. Ella senti il baciare e
credette fosse Messer Barral suo marito.
e ridendo si leva stante, e guarda, e vede
che è il folle Peire Vidal.
Allora comincia a gridare ed a far romore, e
vengono le donzelle di là entro, appena ciò odono,
e domandano che è ciò, e Peire Vidal se
ne è già uscito fuggendo e richerendo perdono.
La donna mandò per Messer Barral
e fecegli gran reclamo di Peire Vidal che
avea osato baciarla, e plorando ne lo pregò
che dovesse prenderne vendicanza. E
Messer Barral, così come valente uomo ed
adritto, sì prese il fatto a sulazzo,
cominciò a ridere, ed a riprendere sua mogliera
perch’ella avea levato romore di ciò
che 'l folle avea fatto. Ma con tutto ciò
non potò elli ammonirnela così ch’ ella non
mettesse gran rumore per lo fatto, tuttavia
cercando e incherendo il male di Peire Vidal,
e facendo gran minacce di lui. Peire
Vidal, per troppa paura che n'ebbe, mon-
tò in una nave e andossene a Genova, e là
stette sin che passò oltre mare col Re Riccardo,
perchè fu messo in paura che Madonna
Adelaida gli volea far torre la persona.
Colà stette lunga stagione, e là fece
molte buone canzoni ricordando il baciare
che avea involato, dice in una canzone:

Ben più onorato
Fora ch'uom nato,
Se 'l bacio tolto mi fosse dato,
Ed io acchetato!

Così stette oltre mare ch'e non osava tornare
in Provenza; ma Messer Barral che
gli volea tanto di bene quanto avete udito,
sì pregò forte la donna sua ch'ella gli
perdonò il fatto del baciare, e glielo ottriò
in dono. Allora Messer Barral sì mandò
a Peire Vidal la grazia e la buona volontà
della Viscontessa e che venisse. Ed elli
venne con grande allegrezza a Marsiglia,
e funne forte bene accolto per Messer Bar-
ral e per Madonna Adelaida, la quale ri-
dendo gli ottriò in dono il baciare ch'egli
le aveva involato. Donde Messer Peire ne
fu lieto oltre misura, e fece la canzone che
dice:

Poi tornato so’ in Provenza.

Opera: The Dante Troubadours

 Per l'acquisto dell'opera: The Dante Troubadours

 Tutti i diritti riservati ai musicisti del Martin Best Mediaeval Ensemble. Il video ha il solo scopo di diffondere la bellezza della musica del Medioevo.