Raimbaut de Vaqueiras - Vida

QUI ho già parlato a lungo di Raimbaut de Vaqueiras, ma per un trovatore così importante le parole non son mai abbastanza.
Questa volta vi riporterò una fonte ufficiale, e cioè la sua VIDA cos' come riportata dal trovatore Uc de Saint Circ nel XIII secolo. La versione tradotta letteralmente da me
utilizzata è tratta dal "Novellino Provenzale" di Gaetano Romagnoli.
E' interessante notare da questa fonte il rapporto che incorreva tra trovatore e dama: se l'una conceva attenzioni all'altro, in risposta il musicista cantando le sue lodi ne avrebbe aumentato la reputazione e la fama.
Da notare anche l'interessante lista alla fine della VIDA dove figurano di famose donne con i rispettivi trovatori!

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DI MESSER RAMBALDO DI VACHERA E DI MADONNA BEATRICE DI MONFERRATO.

(A. 1150-1207.)
Raimbaut de Vaqueiras - BnF ms. 854 fol. 75v

Rambaldo di Vachera sì fu figliuolo d'un povero cavalliere di Provenza del castello di Vachera, che avea nome Pieraccio, ed era, per sua malsania, tenuto per matto. Non potendo cavalleria mantenere, imparò lettere, e si fece giullare, e stette lunga stagione col Principe d’ Orenga Messer Guillelmo del Balzo.
Bene sapea cantare e far cobbole e sirventesi; el Principe d’ Orenga sì gli fece grandi beni e grandi onori, e lo innalzò e il fece conoscere e pregiare a la buona gente. E poi si partì di lui e andossi a Monferrato a Messer lo Marchese Bonifacio, e stette in sua corte lungo tempo. Là crebbesi di senno e di savere e d'armi, e innamorossi della sorella del Marchese che avea nome Madonna Beatrice, mogliera che fu di Messer Errico del Carretto, e trovava di lei molte buone canzoni. Bene avete inteso chi fu Rambaldo di Vachera, e come venne in onore, e per chi; ora vi voglio dire che quando il Marchese l’ ebbe fatto cavalliere, elli prese ardimento d’intendersi in Madonna Beatrice sua sorella, e sorella di Madonna Adelaide di Saluzzo. Molto l’amò e la desirò guardando che non fosse saputo, e molto la mise in pregio, e molti amici le guadagnò e molte amiche. Ed ella gli facea grande onore d’accogliere, ed egli sì moria dì desire e di temenza, perchè non l’osava pregare di mercè, nè far palese sembiante ch’ellì in lei s'intendesse.
Ma, come uomo distretto da amore, sì le disse ch’ellì amava una donna di gran valore, ed avea gran privatezza con lei, e non le osava dir lo bene che le volea, nè mostrarlo, nè pregarla d'amore, tanto temea suo gran valore, ed in così la venne pregando per cortesia che gli desse consiglio, s’elli dovesse dirle suo cuore e sua volontà, 0 sì morirsene celando ed amando. e quella gentil donna Madonna Beatrice, quando ciò udì, e conobbe la buona volontà di Messer Rambaldo, ed avea innanzi bene
appercepito ch’ elli moria languendo e desirando per lei, sì fu tocca da pietà e compassione, e gli disse: Rambaldo, ben conviene che tutto fino amico sì ami una gentil donna. augia temenza a mostrare suo amore: ma, anzi ch'e'moja, sì gli dono in consiglio che glielo dica e che la prieghi sì ch'ella il prenda per servitore e per amico. Ed assecurovi bene che, s'ella è savia e cortese, non sì terrà ciò in male nè in disonore, anzi ne lo pregierà più e ne lo terrà per miglior uomo. E a voi dono consiglio che alla donna che amate diciate vostro cuore e la volontà che voi le avete, e la preghiate che vi prenda per suo cavalliere. Chè voi siete tal uomo che non ha donna nel mondo che per cavalliere e per servidore non vi devesse ritenere. Che Madonna Adelaide Contessa di Saluzzo soffri Pier Vidale, e la Contessa di Burlazzo Arnaldo da Marviglia. e Madonna Maria di Ventadorno Gaucelmo Faidito, e la Donna di Marsiglia, Folchetto. Per ch'io vi dò consiglio e vi autorizzo che voi, per la mia parola e per la mia sigurtà, la preghiate e l'’incheriate umilmente d'amore.
Messer Rambaldo quando udì il consiglio e l’assicuramento che gli donava e l'autorità ch’ella le promettea, sì inchinò il capo e le disse ch'ella stessa era la Donna ch'elli tanto amava e di cui avea preso consiglio. E Madonna Beatrice, come alta Donna e desirosa di pregio e di lode, gli rispose che ben foss’ egli venuto, e che s'isforzasse di ben fare e di ben dire e di valere ognora più, chè ella oggimai il volea ritenere per cavalliere e per servidore. Donde Rambaldo s'isforzò d’ innalzare suo pregio tanto quanto potè, e fece allora la Canzone che dice:
"Or suo uso e costume mi richiede"
Appresso avvennesi che il Marchese Bonifacio con suo gran podere passò in Romania a grande ajuto della Chiesa, ove conquise il reame di Salonicco. E colà pure Rambaldo, che s'era fatto suo compagno d'arme, pe grandi fatti che fece fu donato di gran terra e gran rendita in quel reame, dove, tuttavia combattendo e cantando, morì!

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L'ascolto proposto è tratto da un opera di René Clemencic, ovvero “Troubadours”.
L'estratto scelto include la vida di Raimbaut de Vaqueiras oltre all'estampie più celebre a lui attribuita e cioè Kalenda Maia.

Tutti i diritti riservati al Clemencic Consort. Il video ha il solo scopo di diffondere la bellezza della musica del Medioevo.

Per acquistare l'opera: Troubadours